Big data e Analytics
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First party data, la nuova frontiera dei dati per le aziende

La raccolta dei dati degli utenti è sempre più complessa, la soluzione sono i first party data.

Le strategie di marketing si basano sulla raccolta di elementi che possono aiutare a guidare scelte, modo di comunicare e come approcciarsi con i potenziali clienti. Con l’avvento dei social network, dei big data e di servizi web, sono state implementate severe regole per la protezione della privacy degli utenti, rendendo di fatto più complicato raccogliere dati utili per progettare campagne di marketing.  Allo stato attuale, a farla da padrone sono i cosiddetti cookies, normati ormai da qualche anno da normative europee volte a proteggere la privacy degli utenti. Questo, ovviamente, ha reso più complicato ottenere dati da analizzare, specialmente quelli provenienti dalle terze parti (per esempio i social network), e allo stesso tempo ha reso necessario sviluppare iniziative senza l’uso di cookies per immagazzinare i dati per poi analizzarli. Ecco allora che lo sviluppo di intelligenze artificiali e il machine Learning hanno portato all’attivazione dei first party data.

First Party Data, dati di prima mano

Definiamo che cosa sono i first party data: partiamo col dire che sono dati proprietari che possono essere raccolti direttamente dall’azienda attraverso canali di loro proprietà, siano essi digitali o fisici (per esempio moduli cartacei registrati in occasione di fiere o esposizioni all’interno di punti vendita).  Rispetto ai cookies e i dati raccolti attraverso terze parti, risultano più rispettosi della privacy, in quanto derivano spesso da un contatto diretto con l’azienda. Ovviamente, perché siano dati “buoni” e analizzabili, c’è bisogno di raccogliere accuratamente questi dati nei diversi processi d’interazione tra cliente e azienda, dall’esempio precedente del punto fisico fino alle interazioni con chatbot e navigazione all’interno dei canali digitali aziendali. Questo, inoltre, dev’essere incrociato con i dati raccolti fisicamente, in modo tale da avere dati rilevanti e analizzabili. Alla base di tutto c’è sempre il rapporto che si va a instaurare con i clienti, che dev’essere di fiducia, che può essere ottenuta attraverso diverse strade. Per esempio, con la promessa di offrire una migliore esperienza di navigazione o offerte basate sulle reali esigenze del cliente, o per fornire un’assistenza più mirata e che possa soddisfare le necessità degli utenti.

Come usare i First Party Data

Capire come usare i first party data è essenziale per poi andare ad agire su altri fattori legati alle strategie di marketing aziendale. Quindi, per iniziare è importante stabilire una strategia dati per capire quali siano quelli corretti da raccogliere in base all’obiettivo prefissato, che sia per aumentare la fidelizzazione dei clienti, associarla a campagne di brand advocacy o migliorare la customer journey degli utenti.
Il secondo passo è, come già detto, raccogliere i dati da tutti i canali aziendali, sia offline sia online. Infine, l’ultimo passaggio è analizzare questi dati e segmentare il più possibile l’utenza, in modo tale da fornire a chi si occupa di marketing più dati possibili per l’ideazione di campagne.  Per concludere, sarà sempre più importante sfruttare le moderne tecnologie per analizzare i dati, oltre a implementare algoritmi sempre più avanzati di intelligenza artificiale, che siano in grado di accorpare tutte le informazioni raccolte e restituire una panoramica più agevole da comprendere. Avendo a disposizioni questi preziosi dati, sarà poi possibile sviluppare strategie di marketing sempre più efficaci e su misura per ogni tipologia di cliente.
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