È stato finalmente approvato dalla Commissione Europea il
PNRR, il Piano di riforme e investimenti che stabilisce
come e dove saranno investiti tutti gli aiuti economici che arriveranno dall’UE.
È un’opportunità imperdibile; servirà all’Italia per accedere alle risorse economiche del Next Generation EU, con l’obiettivo di superare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria.
Tutte le riforme, e i relativi investimenti, sono raggruppati in 6 Missioni (suddivise per aree tematiche) e 16 Componenti. In questo articolo approfondiremo la Missione 2, dedicata a “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
La Missione 2 ha un obiettivo ben preciso: realizzare la
transizione verde ed ecologica della società e dell’economia italiana, in conformità con il Green Deal europeo.
Stabilisce interventi per l’
agricoltura sostenibile e l
’economia circolare, programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili, lo sviluppo della filiera dell’
idrogeno e della
mobilità sostenibile.
Sono previste, inoltre, azioni volte al risparmio dei consumi di energia tramite l’efficientamento del patrimonio immobiliare (
pubblico e privato) e iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico, la riforestazione, l’utilizzo efficiente dell’acqua e il miglioramento della qualità delle acque interne e marine. Insomma, una vera 3 Missione “green”, che promuove
tantissime opportunità alle imprese del nostro Paese.
Quante risorse sono previste? Prima di svelarlo, facciamo una precisazione necessaria: la Missione 2 è quella con maggiore dotazione finanziaria, quindi con il maggior numero di risorse economiche previste, per poter rispondere al meglio agli obiettivi climatici futuri.
Stiamo parlando di
59,7 miliardi di euro, ripartiti rispettivamente in 4 aree di intervento:
1) Agricoltura sostenibilee, Economia circolare (
€5,27mld);
2) Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile (
€23,78mld);
3) Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (
€15,36mld);
4) Tutela del territorio e della risorsa idrica (
€15,06mld).
Qual è, quindi, la posta in gioco per le PMI? Sveliamo le principali le opportunità che
startup e
imprese potranno sfruttare per migliorare il proprio impatto ambientale.
Per raggiungere l’obiettivo della piena sostenibilità ambientale, sono previsti interventi volti a sviluppare una
filiera agricola/alimentare smart e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale tramite supply chain “verdi”. Particolare attenzione, inoltre, è data alle
filiere produttive con l’obiettivo è quello di sviluppare una leadership industriale e di conoscenza nelle principali filiere della transizione, promuovendo lo sviluppo in Italia di supply chain competitive.
Ma non è tutto; nel settore agricolo le misure di investimento sostengono l’
ammodernamento dei macchinari agricoli, nell’utilizzo di tecnologie di
agricoltura 4.0, nonché l’ammodernamento del parco automezzi, al fine di ridurre le emissioni attraverso un contributo in conto capitale (ovvero una specifica tipologia di
contributo a fondo perduto).
Proseguendo, poi, abbiamo interventi per la riconversione e il
miglioramento dell’efficienza degli impianti biogas agricoli e il potenziamento delle filiere in Italia nei
settori fotovoltaico, eolico e batterie. Da non lasciarsi sfuggire, poi, è l’intervento specifico a
supporto di startup e venture capital attivi nella transizione ecologica, con l’introduzione di un fondo dedicato (Green Transition Fund, GFT).
Quali saranno gli effetti visibili di queste misure nel nostro Paese?
- Potenziamento riciclo dei rifiuti (+55% elettrici; +85% carta; +65% plastiche; +100% tessile);
- Riduzione delle perdite di acqua potabile sulle reti idriche;
- Ogni anno 50.000 edifici privati e pubblici più efficienti, per un totale di 20 milioni di metri quadrati;
- Sviluppo della ricerca e del sostegno dell’uso dell’idrogeno nell’industria dei trasporti.
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