Conosciamo ormai tutti il
PNRR, il Piano di riforme e investimenti che stabilisce
come e dove saranno investiti tutti
gli aiuti economici che arriveranno dall’UE.
È fondamentale per le aziende conoscere la sua struttura; servirà all’Italia per accedere alle risorse economiche del Next Generation EU, con l’obiettivo di
superare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria.
Tutte le riforme, e i relativi investimenti, sono raggruppati in 6 Missioni (suddivise per aree tematiche) e 16 Componenti. In questo articolo conosceremo da vicino la Missione 3, dedicata alle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”.
La Missione 3 ha l’obiettivo superare gli ostacoli del sistema dei trasporti, progettando
interventi in grado di affrontare le sfide ambientali e logistiche nel settore della mobilità.
Stabilisce interventi per il
miglioramento del sistema infrastrutturale italiano, con l’obiettivo di ammodernare la nostra rete di collegamenti per accrescere la competitività del nostro Paese, nel pieno rispetto dell’ambiente; anche
le aziende beneficeranno di questi interventi, sviluppando conseguentemente il proprio sistema logistico.
Così come le altre Missioni del PNRR, anche la terza progetta investimenti e provvedimenti che avranno importanti conseguenze nel settore pubblico e privato dell’economia italiana.
Quante risorse sono previste? Le risorse previste per questa missione ammontano a ben
25,40 miliardi di euro, ripartite tra le 2 Componenti come segue:
1) “Investimenti sulla rete ferroviaria” (
€24,77mld);
2) “Intermodalità e logistica integrata” (
€0,63mld).
Abbiamo visto quali sono le finalità della Missione e quanti miliardi saranno stanziati. Sveliamo ora alcune delle principali le opportunità che
startup e
imprese potranno sfruttare per le strategie relative alla logistica.
Abbiamo detto che la Missione 3 vede lo stanziamento della maggior parte delle sue risorse verso lo sviluppo di un’
infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e distribuita sul territorio.
È chiaro che il miglioramento delle reti ferroviarie avrà impatti positivi anche sui servizi di trasporto delle merci, che diventeranno così più competitivi:
faciliteranno le importazioni e le esportazioni e spingeranno le aziende a localizzare i loro siti di produzione e/o servizi vicino a nodi di trasporto efficienti.
Incentivare lo sviluppo dei treni ad alta velocità significa anche
ridurre i tempi di trasporto delle merci, con un conseguente aumento della capacità dei treni (facciamo un esempio: stando alle previsioni, la tratta Napoli-Bari sarà percorribile in 2 ore, rispetto alle attuali 3 ore e 30 minuti; questo porterà ad un aumento della capacità da 4 a 10 treni all’ora, e un adeguamento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci di lunghezza fino a 750 m, senza limitazioni di peso assiale).
Ma soffermiamoci anche su “Intermodalità e logistica integrata”: la
digitalizzazione dei sistemi logistici, inclusi quelli aeroportuali, avrà un ruolo rilevante nel rilancio di questi settori, grazie all’utilizzo delle soluzioni tecnologiche innovative volte a efficientare il sistema e ridurre anche l’impatto ambientale.
Grazie alla
digitalizzazione saranno garantiti:
- Procedimenti “just in sequence”;
- “Industrializzazione” della catena di trasporto tra aeroporti, porti marittimi, dry ports;
- “Modularità” e standardizzazione necessaria per gestire grandi numeri di merci sbarcate nei porti.
Finalità trasversale della Missione è dunque la
rivoluzione digitale, così come l’aumento di produttività a essa correlata; sarà perseguita attraverso un
investimento significativo per portare banda larga e 5G nei nodi principali della catena logistica.
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