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Smart working: il futuro del lavoro si chiama Digital Workplace

Dal lavoro agile ai workspace digitali, la riorganizzazione imposta dalla pandemia ha prodotto strumenti per lo smart working sempre più evoluti, al servizio di aziende, privati e pubbliche amministrazioni. 

Secondo le più recenti ricerche di settore, il 40% della forza lavoro in Europa e negli Stati Uniti lavorerà prevalentemente da casa anche dopo la fine dell’emergenza pandemica. Un dato molto significativo, che sottolinea le dimensioni del cambiamento in atto.  Attualmente, lavorare in smart working significa infatti qualcosa di molto più evoluto della semplice collocazione in remoto di professionisti e collaboratori. Significa, ad esempio, abbracciare modalità ibride di organizzazione dei flussi e delle comunicazioni, implementando nuovi asset tecnologici indispensabili per cogliere le opportunità dei modelli di business emersi dopo il 2020.  La nuova normalità ha costretto aziende e amministrazioni pubbliche a riprogettare le loro strutture organizzative, inserendo lo smart working all’interno di nuovi modelli di gestione del lavoro utili ad affrontare le sfide a venire. Ma quale sarà, dunque, il futuro del mondo professionale? La risposta non è semplice, ma sicuramente dovrà includere il concetto di digital workspace.  

La nuova frontiera del lavoro agile: remoto, sicuro, efficiente

Un business resiliente alle trasformazioni messe in atto dallo scenario post-Covid non può prescindere dalla riorganizzazione dei luoghi di lavoro, e in particolare dall’integrazione di workspace digitali flessibili, innovativi e funzionali alle specifiche esigenze dei diversi stakeholder. Le nuove tecnologie per lo smart working di domani dovranno infatti garantire ai lavoratori la possibilità di operare a distanza, in qualsiasi luogo e momento, in maniera sicura e produttiva, assicurando ai clienti la continuità dei servizi e la qualità dell’esperienza utente.  Un digital workspace è dunque un ambiente di lavoro ibrido, in cui la quasi totalità dei meeting aziendali includono almeno un partecipante da remoto, e le modalità miste del lavoro agile rendono sempre più labile il confine fra interazioni a distanza e di persona. Non si tratta semplicemente di riconfigurare le tradizionali sale conferenze: l’obiettivo è innovare la cultura del lavoro acquisendo strumenti di monitoraggio e tecnologie digitali più idonee per lo smart working. Per adeguarsi al nuovo scenario, i player di settore stanno sviluppando piattaforme integrate dotate di nuovi dispositivi e funzionalità pensate per allargare il più possibile la base utenti. Il digital workspace di domani è quindi ibrido e inclusivo, offrendo un elevato livello di personalizzazione e di sicurezza. Riunioni, chiamate, messaggistica ed eventi sono organizzati in modo flessibile e, fattore non secondario, facilmente gestibile dai responsabili IT.  Per lavorare in smart working in piena efficienza, i workspace digitali devono inoltre abilitare la collaborazione con nuovi strumenti di interazione con il pubblico, dai sondaggi alle sessioni Q&A, e ottimizzare gli aspetti tecnici del canale di comunicazione, dalla qualità del suono negli spazi di lavoro condivisi alla varietà di opzioni per inquadrature sempre più utili a coinvolgere i partecipanti. Anche i requisiti di sicurezza e privacy fanno parte delle nuove funzionalità offerte dalle piattaforme che abilitano lo smart working, per garantire la necessaria protezione a tutti gli utenti, siano essi dipendenti, collaboratori esterni, clienti, ma anche insegnanti e studenti.

Servizi e vantaggi di un digital workspace

Lo smart working del futuro ha dunque bisogno di maggior flessibilità, condivisione, usabilità ed affidabilità, distribuite equamente fra tutti gli utenti coinvolti. Ma quali sono, nel dettaglio, i vantaggi offerti a un’organizzazione aziendale da un workspace digitale di nuova generazione?
I benefici toccano diversi livelli:
  • operativo: elevata scalabilità a seconda delle dimensioni della forza lavoro aziendale;
  • tecnologico: gestione del processo end-to-end che risparmia effort logistico e favorisce le strategie di business;
  • economico: il modello finanziario è flessibile e consente il noleggio dei device;
  • normativo: i dispositivi sono pronti all’uso e conformi ai protocolli di sicurezza aziendali;
  • culturale: i dipendenti hanno gli strumenti smart working di cui hanno bisogno per operare in modo flessibile, ovunque si trovino.
Un esempio perfetto di piattaforma progettata per abilitare queste funzionalità è Vodafone Digital Workplace. Questa è la soluzione perfetta per ridurre il tempo dedicato al Device Management con l’obiettivo di dedicarsi alle attività strategiche.La gestione del processo end-to-end di Vodafone Business permette infatti al Cliente di ottimizzare le spese e fornire ai propri dipendenti tutti gli strumenti necessari per raggiungere una piena flessibilità lavorativa.  Scalabile e integrata, comprende nella sua offerta la dotazione di laptop e accessori, il setup iniziale, la distribuzione chiavi in mano e la gestione degli aggiornamenti e delle patch di sicurezza. Fra i servizi forniti dalla piattaforma ci sono anche l’assistenza per la riparazione dei dispositivi e della componentistica, oltre al supporto tecnico dedicato alla gestione di eventuali criticità.
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